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Conferenza sul piede piatto

Ieri è stata fatta una conferenza sul piede piatto all'Istituto Duchenne tenuta dal Dott. Marco Pecchioli. Non c'era tantissima gente, circa una trentina di persone (a differenza di quella sulla scoliosi del 20 Febbraio dove erano presenti circa 60 persone), nonostante questo penso che i presenti siano riusciti a chiarirsi molte idee sull'argomento e questo era l'importante.
Perchè purtroppo se ne sente dire talmente tante in giro sul piede piatto, che poi la gente comune non sa più a chi credere. Tra fisioterapisti, osteopati, ortopedici, chirurghi, chinesiologhi, professori di educazione fisica e chi più ne ha più ne metta, ognuno dice la sua, creando alla fine una confusione tale che poi a rimetterci sono i bambini e i genitori dei bambini.
Parliamoci chiaro: il fatto che ognuno esprima il proprio parere è giusto, però bisognerebbe renderci conto che quando si ha a che fare con la salute delle persone, E IN PARTICOLARE DEI BAMBINI, dovremmo farci un esamino di coscienza e riflettere un pochino di più su quello che uno sta facendo.
Mi spiego meglio: se un genitore porta il proprio bambino da un ortopedico qualunque la cura che verrà proposta molto probabilmente sarà o la chirurgia o di mettere dei plantari o di fare della fisioterapia o di fare uno sport qualsiasi o di non fare nulla, ma mai o quasi mai della ginnastica correttiva. Ovviamente se per ginnastica correttiva s'intende far prendere al bambino le matite o le biglie con i piedi o camminare sull'esterno piede è meglio che non la facciano, perchè quel tipo di esercizi, per i muscoli che vengono messi in contrazione, LO FANNO VENIRE IL PIEDE PIATTO!
Purtroppo questi esercizi vengono proposti da tutti quelli che dicono di occuparsi del piede piatto. Questo perchè la maggior parte delle figure professionali elencate in precedenza non conoscono l'anatomia e la patologia.
Se poi ci mettiamo che i chirurghi operano perchè hanno interesse (economici) a operare, ecco che il risultato di tutto questo non può essere altro che una gran confusione.
Di tutto quello che dico mi assumo totalmente la responsabilità, sono pronto alle critiche e ai commenti, anche quelli più duri. Chi mi ha insegnato ha studiato una vita e sta studiando tutt'ora, quindi so cosa sto dicendo.
In seguito cercherò di spiegarmi meglio, in modo che chi legge capisca meglio cosa voglio dire e perchè il nostro gruppo di studio dell'Istituto Duchenne si distingue da tutti gli altri.
A presto.

2 commenti:

  1. Purtroppo io so cosa vuoi dire perché da piccola avevo il piede piatto...e infatti mi hanno messo non i plantari ma le scarpe correttive. Scomode e brutte da non poterle nemmeno vedere. E non ti dico quanto le hanno pagate i miei a quel tempo.
    Ovvio che il piede piatto mi è rimasto, e non solo quello ;-)
    E ormai altro che ginnastica, mi ci vorrebbe un miracolo!
    A presto!

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  2. Ti ringrazio per la tua testimonianza. Purtroppo quello che hai detto è vero. Oggi la situazione non è cambiata molto: le scarpe continuano a essere scomode e brutte (una bambina che viene in palestra per fare ginnastica correttiva per il piede, alla quale avevano messo tali scarpe, ogni volta che le doveva indossare per lei era una tortura, testuali parole della mamma!) e il costo si aggira attorno ai 300 euro se non ricordo male, spesa si a carico del Servizio Sanitario Nazionale, ma ricordiamoci che tale Servizio funziona con i soldi delle tasse di noi contribuenti!
    Comunque ti voglio ricordare che al peggioramento non c'è limite, quindi anche un non peggioramento va visto come un miglioramento. Per questo ti dico che non è mai troppo tardi per iniziare a fare della buona ginnastica, intesa come sana igiene di vita.
    La ginnastica è per tutti e per tutta la vita.
    Ovviamente questo è il mio consiglio, poi ognuno è libero di fare come meglio crede. Non posso pretendere di cambiare il mondo.
    A presto Simona.

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