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Ginnastica e mal di schiena: un caso di "instabilità vertebrale" risolto con Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D. (Istituto Duchenne).

In questo post voglio riportare la relazione che ho presentato al Convegno di Aggiornamento dal tema "Ginnastica e mal di schiena" nel Settembre 2011.
La relazione presentata trattava l'argomento dell' "instabilità vertebrale", patologia in cui una vertebra, generalmente del tratto lombare anche se ho rivisto casi di instabilità a carico di vertebre cervicali, "ciottola", cioè si muove.
Questo "ciottolamento" della vertebra è un processo che si instaura col tempo, generalmente è conseguente ad una discopatia, a movimenti sbagliati fatti sul lavoro o nella vita quotidiana, a discipline sportive usuranti o a esercizi ginnici scorretti che comportano una mobilizzazione del rachide, come torsioni, flessioni del busto in avanti o laterali.
Questi movimenti non andrebbero mai fatti! I motivi li ho spiegati in un'altro post (La colonna vertebrale scoliotica è restia alla flessione in avanti, 19/06/2011). Vi invito a leggerli attentamente in quel post.
Il caso che presentai parlava di Mirko.
Questa è la sua storia, leggetela attentamente e poi guardate bene il filmato finale.
Spero che riusciate a capire quante problematiche si potrebbero evitare, ma anche risolvere, facendo Ginnastica...quella vera...fatta di sospensioni, pertiche, funi, asse di equilibrio, quadro svedese...non il fitness o lo sport o altro...
Scusatemi se ribadisco spesso questo concetto, ma è fondamentale che si capisca bene di che cosa si parla quando si pronuncia la parola Ginnastica.
Fatemi sapere le vostre riflessioni e impressioni. E fatemi pure tutte le domande che volete, cercherò di rispondere quanto prima.
Buona lettura.


Mirko è un ragazzo di 38 anni, idraulico, padre di 2 bambini, che soffre di mal di schiena.
Ci conosciamo a fine Febbraio 2008, quando ha 35 anni, tramite un amico in comune (anche lui idraulico) il quale a sua volta aveva avuto problemi di mal di schiena che aveva risolto frequentando il corso di Ginnastica Medica presso la palestra dove lavoro.
Mirko è da 14 anni che soffre di mal di schiena, quindi da quando aveva 21 anni.
Il primo episodio che ricorda è del 1994: dopo una giornata passata a cavallo si blocca.
Dovendo entrare a lavorare il giorno dopo (sarebbe stato il suo primo giorno di lavoro) decide di prendere degli antinfiammatori di sua volontà.
Negli anni successivi Mirko ha nuovi episodi di mal di schiena, ma mai così forti come il primo e comunque superabili in pochi giorni.
Mirko è uno sportivo: gli piace andare a correre e dal 1998 al 2001 frequenta un corso di pre-pugilistica, dove mi dice che svolge molti esercizi di torsione, flessione, iperestensione del tronco e addominali tipo “crunch”.
 Anche se ogni suo allenamento termina con il mal di schiena continua a frequentare tale corso.
Nel frattempo si sposa e compra casa che ristruttura, praticamente da solo, dal 2001 al 2004.
Nel Novembre 2004 sollevando un grosso peso sente una forte fitta alla schiena.
Passa un mese circa e a Dicembre 2004, sul lavoro, trasportando un radiatore per le scale sente un forte dolore alla schiena.  Rimane bloccato e ha difficoltà a camminare.
Viene ricoverato per 4 giorni: dal 27/12/2004 al 31/12/2004.






Viene seguita una terapia a base di farmaci antinfiammatori e antidolorifici e viene consigliato di indossare un busto di stoffa a stecche rigide.
In data 30/12/2004 viene eseguita una Tac da cui risulta:






Viene dimesso il 31/12/2004 dopo “aver constatato il miglioramento del quadro clinico
con regressione della sintomatologia algica”.
Gli anni successivi (2005-2006-2007) passano tra alti e bassi, sopporta il dolore alla
schiena (a volte a fatica), continua ad andare a correre anche se sente dolore, inizia ad andare in piscina.
In data 29/01/2007 effettua una visita presso un Ortopedico di Pisa:



In seguito ad un ennesimo episodio di mal di schiena in data 26/11/2007 effettua
una rx lombo-sacrale e successivamente il 30/11/2007 una Tac:
















A Dicembre 2007 ha un nuovo episodio acuto di mal di schiena mentre lavora: sollevando un peso di circa 70 kg rimane bloccato. In più ogni volta che sente la fitta alla schiena gli cedono le gambe.
Rimane a casa per infortunio sul lavoro dal 5 Dicembre 2007 al 29 Marzo 2008.
In data 17/12/2007 effettua una visita presso un neurochirurgo di Pisa:






In data 21/12/2007 viene fatta una rx in dinamica :














Successivamente, il 18/01/2008, Mirko esegue anche una Rsm:










A Marzo 2008 segue il mio consiglio ed effettua una visita dal Prof. Pecchioli:




Il programma di lavoro impostato per le prime settimane prevede:

- P.A.L. (Posizionatore Antalgico Lombare)

- semisospensioni

- G.R.I. (Ginnastica Respiratoria Intrinseca)

- equilibrio del bacino

- esercizi di controllo posturale

- studio delle inclinazioni senza stiramento del nervo sciatico

Mirko rientra a lavoro, nonostante non stia ancora benissimo.
Passando molto tempo in ginocchio sul duro, a causa del suo lavoro di idraulico, gli si infiamma il tendine rotuleo (il Prof. Pecchioli diagnostica un entesite). Questo comporta una ricaduta per quanto riguarda il mal di schiena perché sentendo dolore nel piegarsi sulle gambe Mirko ricomincia ad andare giù di schiena.
Dietro consiglio del Prof. Pecchioli dico a Mirko di indossare delle ginocchiere quando deve stare a lungo in ginocchio. Anche se non segue alla lettera il consiglio con il passare dei giorni il dolore alle ginocchia sparisce, e di conseguenza anche il mal di schiena ricomincia lentamente a migliorare.
Nel frattempo Mirko effettua una visita presso un neurochirurgo di Firenze, il quale consiglia:





Sia il Prof. Pecchioli che il sottoscritto gli sconsigliamo di eseguire tale intervento
perché nella sua condizione non risolverebbe il problema.
Mirko si fida e non si opera.
Nel frattempo il programma di lavoro viene modificato in base ai progressi lenti ma continui:

- sospensioni

- studio del soffio (Ginnastica Respiratoria Intrinseca)

- studio del salto in basso

- rinforzo addominale in corpo proteso dietro, in sospensione-appoggio, da supino, ai vari attrezzi, in particolare: agli anelli, alla scala orizzontale, agli appoggi Baumann

- piegamenti sulle gambe e sulle braccia

- asse di equilibrio Baumann

In data 25/06/2008 Mirko effettua il controllo dal Prof. Pecchioli, da cui risulta:




Nel frattempo in data 29/09/2008 esegue una nuova radiografia richiesta dall’I.N.A.I.L.








Il programma di lavoro viene intensificato ulteriormente inserendo altri attrezzi quali
le pertiche, le funi, il trapezio, la panca I.D. e iniziamo a lavorare sulla mobilità delle
anche, solo in maniera attiva, da corpo proteso dietro e da decubito laterale.
La situazione di Mirko continua a migliorare. Raramente ha mal di schiena e quando lo
avverte nel giro di qualche giorno si risolve tutto .
Il 29/12/2008 effettua l’ultimo controllo dal Prof. Pecchioli da cui risulta:





Intensifichiamo ulteriormente il programma di lavoro: inseriamo la funicella, lo studio
della verticale, l’allungamento degli ischio-crurali e gli esercizi di addominali divengono
sempre più intensi.
Mirko, come consigliato dal Prof. Pecchioli, prova a iniziare a correre, ma ogni volta sente che ha fastidio.
A questo punto proviamo insieme a trovare un’altra soluzione. Decidiamo di eliminare la corsa, continuare con la funicella (che non provoca alcun fastidio) e di provare con la bici.
Attualmente la pratica del ciclismo (su mountain bike però su strada, no bici da corsa) non gli sta dando nessun tipo di problema.
Raramente ha fastidio alla schiena e comunque il problema si risolve nel giro di pochi giorni.
Continua a fare il lavoro di idraulico senza nessun problema in particolare.

Questo è il livello di efficienza fisica raggiunto attualmente da Mirko (il video risale al 01/07/2011)…







Spero che quello che avete letto e visto vi possa far riflettere sull'importanza della Ginnastica...quella vera...
Tutti dovrebbero praticarla, dai bambini agli anziani, comprese le persone con patologie come Mirko.
In seguito metterò un nuovo video di Mirko girato a Luglio di quest'anno, per farvi vedere il livello raggiunto.
Preparatevi a rimanere a bocca aperta...
A presto.

7 commenti:

  1. Hummm....
    peccato che il codec di questo computer non mi consenta di vedere il filmato.
    Caso interessante comunque.
    Intanto un annotazione:personalmente sono acerrimo nemico dell'esercizio chiamato "crunch".
    Con tutti i possibili lavori di "intelligenza addominale",il più diffuso è invece un movimento non funzionale il cui unico effetto è quello di sviluppare l'aspetto a tartaruga degli addomineli retti superiori.
    Bah!

    Invece una domanda:cosa pensate della posizione accosciata(stile boscimano)?
    La studio da ben prima che le odierne mode la rilanciassero alla grande,e la trovo molto salubre,anche se vista la diseducazione motoria e posturale,va riproposta gradatamente(sopratutto agli adulti).

    Ho letto che proponete la verticale.
    Intendete la verticale semplice sul triangolo testa-mani o quella ginnica sulle sole mani?

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    1. Ciao Daniele! Strano che tu non riesca a vedere il video...provvederò a metterlo sul mio canale YouTube così riuscirai a vederlo sicuramente.
      Nell'articolo avevo scritto che avrei messo un nuovo video di Mirko...ma in realtà non sono mai riuscito a metterlo...vediamo se a breve ce la farò...stiamo preparando qualcosa di particolare...come si dice in questi casi "lavori in corso"!
      Il "crunch" oltre a essere un esercizio come hai ben definito te "non funzionale", è anche dannoso per la colonna vertebrale. Per eseguirlo correttamente si dovrebbe fare attenzione a dettagli importanti, ma come hai fatto notare te giustamente...c'è di meglio! E allora perchè limitarsi al "crunch"!?
      Veniamo alle domande.
      La posizione "accosciata" o "accovacciata" è un ottima posizione!
      In quella posizione si riesce a ottenere più effetti motori: mobilità delle anche (il più importante), mobilità delle ginocchia, mobilità delle caviglie, rilassamento della colonna vertebrale.
      Insomma è un ottimo esercizio come vedi.
      Il problema però è quello che hai già individuato: la diseducazione motoria e posturale.
      Questa posizione prima si usava per andare in bagno (quando erano alla "turca"), oggi purtroppo non si usa praticamente più.
      I bambini piccoli se avrai notato per giocare si mettono sempre in questa posizione. Se la mantenessero per tutta la vita, si eviterebbero molte patologie legate alle anche e alle ginocchia.
      Il problema è che non la mantengono e non hai idea quanti ragazzi e addirittura bambini hanno le anche e le ginocchia rigide.
      Di conseguenza se questi soggetti sono già rigidi da giovani figuriamoci da adulti...quindi come hai scritto te si può riproporre ma molto gradualmente e non è detto che tutti possano tornare a riconquistare tale posizione...a volte quando i treni sono passati è tardi...
      Per quanto riguarda la verticale noi le proponiamo tutte: sia quelle agli attrezzi che quelle a terra.
      Tra quelle a terra ci sono quella che hai descritto te, quella yoga, quella sugli avambracci, quella a braccia incrociate e quella classica con le mani.
      Queste sono quelle che proponiamo...chiaramente non a tutti...vale lo stesso discorso dell' "accovacciata".
      Ora che mi ci fai pensare non ho mai scritto nulla sulla verticale.
      Vorrà dire che tra le idee che ho in mente di mettere sul blog devo aggiungere anche questa.
      Grazie per lo spunto!
      Spero di essere stato chiaro nella risposta.
      A presto!

      Andrea Giusti

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  2. Buonasera Dr. Giusti,
    seguo il suo blog da pochi giorni e con molta passione ESSENDO PER ME spunto di molte idee che cerco di integrare con Nozioni già acquisite.
    Avevo dei dubbi in merito alle prescrizioni da parte del DR.Pecchioli:

    1)innanzitutto Mirko ha presentato dei problemi a livello dell'appoggio plantare? A cos'è dovuta lariduzione della sua freccia lombare?
    2)Ho letto che il dr. Pecchioli consiglia assolutamente di evitare esercizi che implicano la mobilità della colonna. Al contrario esercizi che prevedono una lieve mobilità di tutte le vertebre sul piano trasverso non preverrebbero peggioramenti dovuti all'irrigidimento?

    3) L'andare in bicicletta non comporterebbe una retroversione del bacino e quindi un atteggiamento che accentuerebbe ancor più lo spostamento dei nuclei polposi verso l'indietro? O lo si è consigliato a causa dei processi osteofitici?

    Nel farle i complimenti per condividere tutte le sue esperienze la ringrazio anticipatamente!

    Tommaso Grenga

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    1. Ciao Tommaso,
      dammi pure del tu, mi sento meno vecchio...
      Battute a parte, ti ringrazio per i complimenti e per seguire il mio blog.
      Vediamo se riesco a rispondere a tutte le tue domande in modo soddisfacente.

      1) no Mirko non ha mai presentato problemi a livello dell'appoggio plantare, se per appoggio plantare intendi l'impronta dei piedi sul plantoscopio;
      2) se per "riduzione della freccia lombare" intendi "riduzione della fisiologica lordosi lombare", Mirko ha questo atteggiamento a stare un pò con il bacino retroverso, è proprio un suo atteggiamento caratteristico e quando iniziammo a lavorare lo aveva ancora di più perché lo ricercava come posizione antalgica;
      3)la risposta alla tua seconda domanda la trovi in un altro mio articolo, questo è il link http://deartegymnastica.blogspot.it/2015/01/perche-non-si-devono-eseguire-esercizi.html;
      4) l'andare in bicicletta non è stato consigliato, ma semplicemente quando Mirko ha ricominciato a stare veramente bene ha deciso di iniziare ad andare in mountain bike; quello che dici è vero, la posizione in bici non è di certo il massimo, però infatti si fece un tentativo...andò bene ed ecco che la passione per la bici è aumentata. Attualmente Mirko fa tutto: va in bici, nuota, corre, salta la funicella...insomma è la dimostrazione che se si lavora con costanza e determinazione, con la Ginnastica secondo le tecniche I.D. si può tornare a stare bene e ad avere una buona efficienza fisica.
      Spero di averti risposto in modo soddisfacente.
      Se vuoi chiedermi ancora qualcosa scrivi pure.
      Sarò ben felice di risponderti.
      Puoi anche contattarmi privatamente.
      A presto.
      E grazie di nuovo per i complimenti.

      Andrea Giusti

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  3. Gentile Dott. Giusti,
    dall'ottobre 2013 soffro di neuropatia del pudendo attestata da elettroneurografia. Sono stato 4 mesi in cura presso un centro specializzato ma quando è stato chiaro che i problemi erano causati da un'anterolistesi di L5 su S1 con instabilità vertebrale, ernia destra e relativa disidratazione del disco è stato evidente che gli specialisti non sapevano più cosa propormi per risolvere i miei problemi. Mi sono allora rivolto alla chirurgia e il chirurgo che ho interpellato mi ha sconsigliato di ricominciare l'attività fisica anche dopo l'intervento di stabilizzazione. Faccio presente comunque che le attività che praticavo erano tennistavolo e ciclismo e che, dopo la loro totale dismissione, la situazione è migliorata pur essendo la sofferenza del nervo ormai cronica. Pensa che con la ginnastica medica potrei ricominciare a praticare con un po' di regolarità una delle attività indicate? (Odio il nuoto e le attività in acqua).

    Sperando in un Suo riscontro porgo cordiali saluti.

    Luca Compiani

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    Risposte
    1. Luca buonasera!
      Potremmo sentirci per telefono?!
      Un contatto diretto mi permetterebbe di capire meglio la tua problematica.
      Ti dico già che si può fare molto con la Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D., chiaramente chi insegna deve conoscerle bene e avere un quadro preciso della situazione iniziale.
      Contattami telefonicamente così vediamo come posso aiutarti!

      Fammi sapere!

      Buona serata!

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