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"COME SI CURA LA SCOLIOSI?"

In questo articolo mostrerò il tipo di trattamento proposto dal Dott. Marco Pecchioli nella cura della Scoliosi.
Premetto che tale trattamento è per le Scoliosi Idiopatiche Evolutive.

Ciò non toglie che anche in altri tipi di Scoliosi o in altre patologie congenite che nel loro quadro clinico presentino la Scoliosi, non si possa applicare tale trattamento, chiaramente con le opportune modifiche che andranno viste caso per caso.
Questo aspetto è di competenza esclusivamente ortopedica, per questo chi volesse avere ulteriori informazioni a riguardo può contattare il Dott. Pecchioli presso l'Istituto Duchenne.

Il trattamento che il Dott. Pecchioli prescrive si basa su due elementi:

  1. CORSETTO CHÊNEAU
  2. GINNASTICA MEDICA SECONDO LE TECNICHE I.D. (ISTITUTO DUCHENNE)


CORSETTO CHÊNEAU


Il corsetto Chêneau rappresenta la vera cura nelle Scoliosi Idiopatiche Evolutive.
Tale corsetto porta il nome del suo ideatore, il Prof. Jacques Chêneau, che il Dott. Pecchioli conosce personalmente.
Il Prof. Chêneau è stato ospite al XIII CONGRESSO NAZIONALE S.I.E.F. (Società Italiana di Educazione Fisica) dal tema "IL TRATTAMENTO INCRUENTO DELLA SCOLIOSI OGGI - Il corsetto  Chêneau e la Ginnastica Medica al servizio della persona", dove mostrò, con la sua relazione, gli studi e i concetti su cui si è basato per ideare il suo corsetto.

Per vedere come sia fatto e avere un'idea della sua efficacia vi invito a cliccare su questi link:
La prescrizione del corsetto spetta chiaramente all'Ortopedico:
  • dopo un'accurata visita, decide se sia il caso di mettere subito il corsetto o no, in quanto non è detto che se una Scoliosi è di pochi gradi non sia il caso di metterlo, perché se l'Ortopedico valuta che la Scoliosi in esame abbia un alto potenziale evolutivo, potrebbe decidere di prescriverlo da subito.
  • deve dare le indicazioni al Tecnico Ortopedico su come applicare le spinte correttive del corsetto.
  • al momento del collaudo, controllerà che il corsetto sia stato costruito secondo le sue indicazioni. Tale controllo avverrà sia con una visita clinica che con una RADIOGRAFIA IN CORSETTO, eseguita proprio per vedere l'efficacia del corsetto nel raddrizzamento delle curve scoliotiche;nel caso in cui la radiografia non mostrasse un buon risultato o un risultato insoddisfacente l'Ortopedico di comune accordo con il Tecnico deciderà di modificare il corsetto per migliorarne l'efficacia.
  • decide quante ore al giorno il paziente dovrà indossare il corsetto, quando andranno modificate le spinte in base ai risultati ottenuti o alla crescita del paziente e quando la cura si potrà ritenere conclusa.
In questo lavoro il Dott. Pecchioli si avvale della collaborazione del Tecnico Ortopedico Rosa Pascai, unico Tecnico in Italia a costruire il VERO corsetto Chêneau secondo le direttive del Dott. Chêneau stesso.
Ho voluto precisare questo aspetto in quanto, attualmente, in Italia ma non solo, proliferano i corsetti "tipo Chêneau", che pur essendo più semplici da costruire sono molto meno precisi e quindi meno efficaci.
Quella parola "tipo" significa che assomiglia, ma non è...
Vi faccio una domanda: voi fareste curare la scoliosi di vostro figlio con un corsetto fatto in modo approssimativo e sicuramente non efficace come l'originale?...

Credo di poter concludere qui la parte dedicata al Corsetto Chêneau.
Nel caso in cui ci fossero dei dubbi o delle domande vi invito come sempre a contattarmi.

Il secondo punto su cui si basa il trattamento proposto dal Dott. Pecchioli è la GINNASTICA MEDICA SECONDO LE TECNICHE I.D.


GINNASTICA MEDICA SECONDO LE TECNICHE I.D.


Perché è necessario fare la Ginnastica Medica secondo le tecniche I.D.?

In generale:

  • per evitare i danni iatrogeni del corsetto ed in particolare l'indebolimento della muscolatura del tronco
  • per favorire l'efficacia delle spinte correttive del corsetto
  • per migliorarne la tollerabilità
  • per stabilizzare i risultati, affinché quella colonna vertebrale trattata sia in grado di mantenere in modo totale, o almeno in modo parziale, la correzione apportata dal corsetto, per un periodo più lungo possibile della vita di quella persona, anche senza il sostegno del corsetto
  • per realizzare tutti i presupposti fisici atti a non disturbare l'assetto della colonna vertebrale: ricercare e mantenere la indipendenza tra il tronco e gli arti, imparare e mantenere il controllo posturale corretto durante tutti i gesti della vita quotidiana, far capire l'importanza di continuare gli esercizi essenziali per tutta la vita, sapere quali sono le attività motorie da evitare,.....tutte cose che possono essere realizzate attraverso un percorso educativo quale è quello della Ginnastica Medica
Nello specifico:
  • deve essere mantenuto il trofismo muscolare, che il corsetto diminuirebbe per il solo fatto di non fare lavorare i muscoli
  • si devono rinforzare i muscoli deboli e lo si deve fare con esercizi mirati e non generici, che potrebbero essere dannosi per la colonna vertebrale 
  • si devono allungare i muscoli corti (specialmente i muscoli ischio-crurali) ed anche in questo caso vale la precisazione detta al punto precedente
  • si deve agire per migliorare il portamento nella gestualità della vita quotidiana e favorire il controllo volontario del corretto assetto del tronco in modo autonomo, per quando il corsetto sarà tolto definitivamente
  • si deve migliorare la ventilazione polmonare
  • si deve trazionare la colonna vertebrale con gli esercizi di sospensione simmetrica (questa è una prerogativa della Ginnastica eseguita secondo le tecniche I.D.)
  • si deve favorire l'azione modellante del corsetto e la sua tollerabilità con gli esercizi eseguiti in corsetto
Alcune note importanti:
  • la Ginnastica non agisce per correggere la Scoliosi (l'osso), ma ciò nonostante è essenziale per i motivi elencati
  • non devono essere eseguite altre tecniche di Ginnastica o di sport qualunque con funzione del miglioramento della Scoliosi, perché in tal caso potrebbero essere fatti eseguire esercizi dannosi per la colonna vertebrale (per esempio le mobilizzazioni della colonna vertebrale, su questo argomento vedere La colonna vertebrale scoliotica è restia alla flessione in avanti e Perché non si devono eseguire esercizi di mobilizzazione della colonna vertebrale.). Il soggetto con Scoliosi potrà comunque fare le attività sportive che gli piacciono e per le quali ha interesse, se non ritenute nocive per la Scoliosi, praticandole come svago (non come agonismo almeno finché è in cura)
  • "non chiedere alla Ginnastica quello che la Ginnastica non può dare": dalla Ginnastica si pretenderà i risultati che soltanto essa può dare, quali il rafforzamento di muscoli deboli, l'agilizzazione di articolazioni rigide, il miglioramento del controllo posturale, l'acquisizione di tecniche motorie sconosciute allo scoliotico, ma utili per migliorare il suo comportamento motorio nella gestualità della vita quotidiana,...
  • la Ginnastica non ha obbligo di risultato in termini di correzione delle curve scoliotiche della colonna vertebrale, ma ha obbligo di risultato nei confronti degli elementi indicati precedentemente; l'eventuale fallimento della Ginnastica può essere tale soltanto se quegli obiettivi, a lei spettanti, non vengono raggiunti, non se la colonna vertebrale non si corregge, in quanto tale elemento non compete a lei bensì al corsetto
In conclusione:
  • il corsetto Chêneau ha una efficacia immediata ed anche stabile sulla Scoliosi Idiopatica
  • il corsetto Chêneau rappresenta la cura della Scoliosi Idiopatica e la sua efficacia sulla angolazione  ed anche sulla rotazione è già documentata; esso ha dato prova di essere pertanto efficace nei confronti della Scoliosi anche in termini di misurazioni radiografiche
  • la Ginnastica Medica è fondamentale nel trattamento della Scoliosi Idiopatica in associazione al corsetto; essa, eseguita secondo le tecniche I.D., rappresenta un coadiuvante indispensabile nel trattamento; non è la cura e non ha quindi l'obbligo di efficacia in termini di misurazioni radiografiche, ma ha l'obbligo di efficacia in termini di "efficienza fisica" che soltanto da essa ci possiamo e ci dobbiamo aspettare
Quando si deve iniziare a fare Ginnastica?

La risposta è molto semplice: SUBITO.
Sottolineando il fatto che tutti dovrebbero fare Ginnastica fin da bambini per "imparare a muoversi", a maggior ragione se ad un/a bambino/a venisse diagnosticata una Scoliosi, è bene iniziare subito, anche se la Scoliosi fosse in fase iniziale e quindi minima.
In questo modo il soggetto inizierà immediatamente ad apprendere tutte quelle regole igieniche necessarie alla salute della sua colonna ed a perseguire gli obiettivi della Ginnastica descritti precedentemente.

Credo sia chiaro che per iniziare il prima possibile il trattamento la cosa principale sia la diagnosi precoce. In questo modo si potrebbero ottenere risultati certamente migliori.

Vi invito anche a guardare i seguenti link:

Perché no ai gessi?

Il corsetto Chêneau ha più vantaggi del gesso in termini di efficacia ed è amovibile per le necessità contingenti della vita quotidiana del paziente, dunque non serve più il gesso, neppure nelle scoliosi idiopatiche dell'adolescente sopra ai 50° Cobb.
Chiaramente il corsetto Chêneau, di difficile costruzione, deve essere fatto bene.
La sua efficacia è ben documentata dal suo ideatore, Prof. Jacques Chêneau e dai numerosi casi seguiti dal Prof. Pecchioli all'Istituto Duchenne in collaborazione con il Tecnico Ortopedico Rosa Pascai.

Perché no alla chirurgia?
  • i risultati della chirurgia sul piano della funzionalità, sono più invalidanti della deformità operata (esempio: un soggetto con la Scoliosi può, se gli piace, andare a cavallo; un soggetto operato di artrodesi vertebrale per scoliosi non deve andare a cavallo, perché se cade può farsi molto male e soprattutto può mettere in crisi la stabilità della colonna vertebrale, così come, ovviamente, la può mettere i crisi se cade e sbatte il sedere, semplicemente scendendo le scale)
  • il beneficio estetico è annullato dalla cicatrice cutanea e dalla modificazione della gestualità motoria conseguente alla rigidità della colonna vertebrale artrodesizzata; inoltre, scoliosi gravi non possono essere raddrizzate dalla chirurgia, facendo permanere la deformità
  • l'artrodesi vertebrale non ripristina la funzionalità, ma neppure la forma del rachide normale
  • a lungo andare (in genere oltre i 20 anni dall'intervento chirurgico) si manifestano i danni (gravissimi ed anche ingravescenti) dell'irrigidimento meccanico prodotto dalla chirurgia del rachide (per esempio la cosiddetta "sindrome giunzionale" che si verifica per motivi di ordine semplicemente fisico-meccanico, quindi inevitabili, al passaggio tra il tratto artrodesizzato della colonna vertebrale e le vertebre immediatamente sopra e sotto)
  • è documentata una perdita di correzione anche dopo la chirurgia e non sono rari i pazienti che ad un certo punto della loro vita sono costretti ad operarsi di nuovo, anche per inconvenienti sulla artrodesi o sullo strumentario, con risultati progressivamente peggiori
  • altri elementi negativi in relazione alle caratteristiche specifiche di ogni soggetto (rigidità articolari di altri distretti, problemi lavorativi,...)
Per avere un'idea dei danni che può provocare la chirurgia vi invito a guardare i seguenti link:

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