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Nuovo link!

Ho aggiunto un nuovo link che spero possa essere utile a qualcuno.
Si tratta della ditta F.A.G.S. dei fratelli Panizzutti, che è l'unica fabbrica italiana rimasta a produrre attrezzi ginnici con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Dalle pertiche alle funi al quadro svedese alle spalliere, tutto quello che può servire per allestire una palestra di ginnastica come si deve ve lo possono fornire.
Sono molto disponibili anche verso specifiche richieste o modifiche da apportare ad eventuali attrezzi per chi avesse problemi particolari di spazio o altro.
Chi avesse bisogno di qualche attrezzo per le proprie palestre vada sul loro sito, ci sono informazioni utili e i contatti per avere ulteriori informazioni o preventivi di spesa.

Che cosa producono gli insegnanti?

Avete mai provato a dare una risposta a questa domanda?
Forse a qualcuno sembrerà una domanda banale o senza senso, o forse no.
Resta il fatto che qualcosa anche loro dovranno produrre. Se pensiamo agli operai metalmeccanici essi producono le macchine, gli agricoltori producono i prodotti alimentari, i muratori e gli edili in genere fabbricano le case.
Si potrebbe continuare a lungo con questi esempi e prima o poi ci si imbatterebbe sugli insegnanti di scuola, e a quel punto si riproporrebbe la domanda iniziale:"Che cosa producono gli insegnanti?". Provate a rispondere da voi, perché in effetti la risposta è nota a tutti e non è una cosa nuova.
Gli insegnanti producono l'apprendimento.
Questa è una produzione molto importante da cui dipendono tutte le altre produzioni ed anche il buon vivere civile, perché oltre a produrre l'apprendimento gli insegnanti educano ed abituano la mente al ragionamento, alla riflessione, ai percorsi deduttivi ed induttivi, al rispetto della persona altrui e di se stessi, al dibattito fra soggetti con idee e formazione diversa, al progresso sociale in tutti i sensi, a conoscere ed a far valere i propri diritti e tante altre cose ancora.
Essi lavorano in una fabbrica molto particolare: la scuola di ogni ordine e grado, incluso l'Università. La loro scuola deve essere ben attrezzata con tutti i mezzi messi a disposizione dal progresso attuale, senza rinunciare alle cose del passato, per raggiungere il prodotto finale: L'APPRENDIMENTO.
Gli insegnanti sono coloro che sanno. Che sanno nel loro settore ovviamente. Che conoscono bene il loro settore di insegnamento, tanto che loro e soltanto loro vengono scelti fra tutte le persone che qualcosa sanno del loro settore, ma non lo sanno bene come loro, perché per insegnare bisogna prima sapere e sapere bene; ma non basta.
Se vi viene in mente di imparare a nuotare, vi cercherete un insegnante che sappia nuotare e che sappia nuotare bene, così bene da poterlo insegnare anche agli altri.
Non solo: vi cercherete uno che. oltre a sapere lui stesso, possiede anche la dote di sapere come si fa a farlo imparare a chi non sa: uno che inoltre, nell'intimo della sua coscienza ha il desiderio di far sì che anche le persone a lui affidate imparino quello che lui sa, perché questi è il vero insegnante.
Non basta sapere e studiare per diventare insegnante.
Bisogna possedere per natura propria quell'altruismo e quella visione sociale, senza la quale non si può essere insegnanti, per quanto si possa essere bravi nel proprio settore del sapere. Gli insegnanti non sono persone qualunque e non sono neppure tantissimi e non tutti possono essere o diventare insegnanti solo per avere studiato. Ma c'è di più: tutti possono imparare tutto se studiano, ma "quasi sempre" ad essere bravi insegnanti sono le persone prive di doti eccezionali, persone che devono faticare non poco per imparare e quando hanno imparato bene, con facilità sanno come fare a far imparare, a produrre l'apprendimento negli altri, perché loro per primi hanno percorso quelle strade da insegnare ai loro allievi per imparare. Non sempre invece, i soggetti super dotati sono dei bravi insegnanti, pur essendo sempre bravissimi perché dotati nel settore prescelto.
Ma che cos'è L'APPRENDIMENTO?
L'apprendimento è una cosa astratta, ma non troppo.
Per esempio un bambino non sa scrivere e non sa neppure leggere, perché non conosce i segni convenzionali che graficamente traducono la parola in scrittura. Quel bambino, senza l'apprendimento prodotto da un insegnante, crescerebbe e sarebbe un analfabeta, con tutte le conseguenze individuali e sociali che conosciamo.
L'apprendimento ha dei criteri, ha delle età favorevoli in cui può realizzarsi meglio, si avvale degli strumenti che sono propri, ecc., ma quel bambino che prima non sapeva scrivere, dopo l'apprendimento prodotto dall'insegnante, sa scrivere e leggere.
Questa è una cosa grandiosa.
Analogamente, quel bambino, grazie all'apprendimento prodotto dai vari insegnanti, conosce la matematica, le lettere, le lingue, la storia, il disegno, la musica, la ginnastica, ecc.
Quei professori di ginnastica che fanno passare l'ora di lezione ai propri allievi a giocare a calcio, o a fare quello che vogliono, producono proprio poco: tengono a bada in qualche modo gli alunni, ma questi potrebbero giocare anche a casa loro, senza doversi alzare presto la mattina per andare a prendere l'autobus o il treno per andare a scuola a giocare al calcio mentre il professore legge il giornale.
Sarebbe bene comunque che quei professori di Educazione Fisica o di Scienze Motorie come oggi si preferisce chiamare, stessero a casa propria a leggere il giornale e non a scuola, perché leggendo il giornale a scuola invece che a casa, costano uno stipendio, che anche se non è grandioso, è pur sempre una spesa inutile per lo stato e soprattutto per la società, perché essi non producono proprio niente leggendo il giornale a scuola invece di leggerlo a casa.
E allora se non producono niente, non sarebbe meglio mandarli a casa?
E se invece producessero qualcosa e se quel qualcosa fosse una produzione molto importante, non sarebbe bene che essi venissero valorizzati e rispettati al massimo?
Che cosa ne pensate?

Emilio Baumann: chi era costui? (un pò di storia.....)

Per qualcuno la storia è noiosa, a volte si pensa che non serve a nulla studiarla, sicuramente non è tra le materie preferite dei ragazzi.
Nonostante questo voglio scrivere alcuni post dove l'argomento sia la storia dell'Educazione Fisica e della Ginnastica, in quanto ritengo che sia opportuno conoscere la storia per poter comprendere meglio il presente, chi siamo (o chi dovremmo essere) noi professori di Educazione Fisica (sono innamorato di questa definizione, che qualcuno definisce "vecchia e obsoleta", senza sapere quanto invece sia grande il valore che ha) e il ruolo importantissimo che dovremmo avere nella società attuale.
Iniziamo a scoprire chi era il padre fondatore della Ginnastica Italiana: Emilio Baumann.
Emilio Baumann nacque il 9 Aprile 1843 a Canonica d'Adda, in provincia di Bergamo.
Nel 1847 la sua famiglia si trasferì a Montorio Veronese e Baumann entrò, nel 1853, nel collegio Mazza di Verona, seguendovi gli studi classici.
Nel 1859-60 frequentava la seconda liceale.
In quello stesso anno, insofferente di rimanere ancora sotto la dominazione straniera, si preparò agli esami di licenza liceale, che superò nel liceo di Bergamo.
Frequentò in seguito la Scuola Normale (rivolta un tempo alla formazione professionale degli insegnanti di scuola elementare, poi sostituita dall'istituto magistrale) di Treviglio per accedere al più presto, a causa delle ristrettezze familiari, per non essere di peso alla sua famiglia, ad un posto di maestro elementare; in questa scuola, su invito del Direttore, prof. Giuseppe Tiragallo, impartì la sua prima lezione di ginnastica, insegnando ai suoi compagni gli esercizi agli anelli...
Nel 1861 quindi, col contributo dei compagni della Scuola Normale di Treviglio, poté frequentare il primo Corso Magistrale di Ginnastica, tenuto a Torino da Rodolfo Obermann, per poi tornare, nel 1862, alla Scuola Normale di Treviglio ed introdurvi l'insegnamento della Ginnastica.
Nello stesso 1862, conseguito il Diploma Magistrale Inferiore, fu assunto dal comune di Bologna quale Maestro di prima elementare e successivamente di insegnante di Ginnastica nel Ginnasio e nella Scuola Tecnica comunale.
Nel 1864 Baumann abbandonò l'insegnamento elementare per iscriversi alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna, dove si laureò, nel 1870, con la tesi d'esame "La Ginnastica nei suoi rapporti con la medicina e l'igiene".
Già nel 1868 aveva fondato la Federazione delle Società Ginnastiche Italiana insieme a C. Reyer Castagna, P. Gallo, F. Ravano, G.B. Bizzarri, Cajol, Fidora ed Orsolato.
Nel 1872 Emilio Baumann introdusse l'insegnamento della Ginnastica nelle scuole elementari del comune di Bologna, prestandovi opera gratuita finché, l'anno dopo, fu nominato Direttore della Ginnastica nelle stesse scuole.
In questo periodo era in atto un grosso dibattito riguardo all'inserimento della Ginnastica nelle scuole ed in particolare Baumann concentrò la sua attenzione sulla pratica della Ginnastica nelle Scuole Elementari, come dimostra la pubblicazione del volume "Programmi di Ginnastica per le Scuole Elementari", scritto in collaborazione con l'amico P. Gallo.
La sua iniziativa aveva incontrato grosse resistenze, sia da parte dei politici, sia da parte di Obermann il quale, commentando un'opera a lui dedicata dal Baumann nel 1866, Il "Manuale di Ginnastica per le scuole elementari", diceva: "Si tratta di una cattiva speculazione, poiché in nessuna nazione anche progredita si è introdotta ancora la ginnastica nelle scuole elementari".
I programmi del 1872-73 danno origine al dissenso fra la tradizionale scuola dell'Obermann, la scuola torinese, e la scuola bolognese. Dal dissidio nacque, nel 1877, la Scuola Magistrale di Ginnastica in seno alla Società Ginnastica "Virtus" di Bologna, diretta dal Baumann, che annoverava tra i suoi insegnanti il famoso ortopedico Putti, P. Gallo e F.G. Valle.
Nel 1879 il Governo crea altre otto scuole consimili, sparse in tutta Italia ma, quattro anni dopo, lo stesso Governo, su suggerimento dei nemici del Baumann, annidati nel Ministero della Pubblica Istruzione, delibera di sopprimere le otto scuole magistrali e di istituire un'unica Scuola Normale di Ginnastica Roma. Ma il raggiro non riesce e, messo a concorso il posto, Baumann è nominato Direttore della Scuola, che apre i battenti nel 1884.
L'opera di E. Baumann continuerà ad essere ostacolata dal Governo, limitando gli aiuti finanziari alla nuova scuola.
Ma nulla varrà ad allentare la volontà del Baumann che, nel 1901, darà stampa alla "Psicocinesia, ovvero l'arte di formare il carattere" che rappresenta, come disse il Marchetti "la piattaforma su cui doveva costruire la ginnastica italiana.
Nel frattempo, nel 1881, insieme a C. Reyer e F.G. Valle, aveva creato il Corpo dei Pompieri Volontari, la Federazione dei Pompieri Italiani e la Società di Pronto Soccorso.
Emilio Baumann portò avanti sempre con impegno e vigore le sue idee ed il suo lavoro fino alla morte, giunta il 29 Luglio 1917 (74 anni), a Roma.
Durante tutta la sua vita egli svolse una intensa attività di insegnamento della ginnastica e, proprio perché medico, poté valutarne scientificamente i risultati. Dal suo continuo studio derivò, assieme alla compilazione di numerosi testi, l'invenzione di attrezzi, alcuni dei quali validi tutt'oggi, utili sia alla valutazione fisica che all'attività fisico-psichica dei suoi allievi.
Tra gli attrezzi troviamo: l'asse di equilibrio, gli appoggi, i ceppi, le clavette, il canestro, lo stadio ginnastico, l'autoortopede, vari tipi di saltometro, lo spirometro, il tavolo ginnastico, ecc.
Emilio Baumann è considerato il rifondatore della Ginnastica Italiana: egli va ricordato non solo per aver inserito l'Educazione Fisica nel vasto ambito della medicina preventiva e del processo educativo della persona umana, ma anche come colui che ha intuito per primo il problema del logorio fisico dovuto al sorgere della civiltà industriale, ed ancora come colui che per primo ebbe chiara visione della nascita del fenomeno del tempo libero e del suo impiego; per Baumann il rimedio a questi problemi consisteva nella pratica dell'Educazione Fisica.