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L'Educazione Fisica nella scuola

Sapete quale significato viene dato all'Educazione Fisica nella scuola?
Nelle scuole superiori praticamente di 2 ore di ricreazione autorizzata in più. Spesso il professore legge il giornale (dimostratemi il contrario...), viene dato un pallone da calcio ai ragazzi e uno da pallavolo alle ragazze se va bene, altrimenti vengono lasciati liberi di fare quello che vogliono, a volte anche di giocare a calcio balilla o a ping pong a seconda di quale dei due sia presente nella palestra.
Di attrezzi della ginnastica classica nemmeno l'ombra, e se ci sono non vengono utilizzati perchè l'insegnanti non sanno come si usano (anche questa affermazione ditemi che non è vera...), praticamente è come se un maestro di chitarra non sapesse suonare la chitarra, voi vi fidereste di una persona così?
Comunque non vi preoccupate per i vostri ragazzi tanto non c'è pericolo che si facciano male a salire sul quadro svedese, perchè li stanno togliendo tutti in quanto ritenuti troppo pericolosi... Allora perchè non togliere l'acqua dalle piscine, c'è pericolo di affogare no?
Nelle scuole medie i professori puntano tutto sullo sport e basta. Personalmente ne conosco pochi che insegnano come salire ad una pertica o sul quadro svedese o la scala orizzontale. La maggior parte si fa promotore di iniziative legate esclusivamente alle attività sportive: corsa campestre, tornei di pallavolo, gare di atletica leggera, settimane bianche...Non fraintendetemi, sono tutte iniziative lodevoli, ma l'Educazione Fisica scolastica non può e non deve essere solo questo!
Arriviamo alla scuola elementare. Chi è che insegna ginnastica? La maestra di italiano! Come la maestra di italiano? Cosa c'entra lei con la ginnastica? E invece è così: generalmente la maestra di italiano o di matematica sono responsabili dell'area motoria, e quindi non avendo idea di cosa far fare ai bambini, si affidano a figure esterne che dovrebbero insegnare ginnastica ai bambini.
Bene, bravi, almeno i bambini imparano a muoversi, a correre, ad arrampicarsi.....nemmeno per sogno.
Queste figure esterne non sono altro che degli istruttori sportivi, i quali vengono mandati nelle scuole elementari dalle società sportive per accaparrarsi (è proprio il termine giusto!) qualche nuovo iscritto per la società stessa!
Nella scuola elementare l'insegnante di ginnastica avrebbe un ruolo fondamentale: oltre a insegnare ginnastica, dovrebbe essere colui che per primo si accorge di eventuali paramorfismi classici di questa età: piede piatto, dorso curvo, scapole alate, atteggiamento scoliotico, o addirittura una eventuale scoliosi e informare la famiglia di ciò.
E' ovvio che per fare questo ci vogliono le competenze ed è altrettanto ovvio che un istruttore sportivo, per quanto bravo possa essere, non può avere tali competenze.
Purtroppo tali competenze spesso non le hanno nemmeno l'insegnanti di educazione fisica, perchè non studiano, non si aggiornano e nell'Università non viene insegnato niente di tutto ciò ma altro!
E quindi? E quindi è un bel casino! Finchè si continuerà a confondere lo sport con l'educazione fisica si continuerà a commettere tali errori. Errori gravissimi che si ripercuotono sulla salute della gente, che non conoscendo certe cose, come è giusto che sia perchè non possiamo essere "tuttologi", si fidano di quello che viene detto attraverso i canali di informazione.
So di aver detto cose forti ma è la realtà e non ho paura dei commenti, anzi spero che ce ne siano tanti, anche contrari. In questo modo si aprirebbe un dibattito libero e costruttivo.
A presto.

Conferenza

Venerdì 16 Aprile 2010 alle ore 19 presso l'Istituto Duchenne si terrà una conferenza gratuita dal titolo "COME PREVENIRE L'INCURVAMENTO DELLA SCHIENA". Relatore di tale incontro sarà il Dott. Marco Pecchioli.
L'orario non è dei più comodi, considerando che è un giorno lavorativo, però speriamo che la gente capisca l'importanza dell'argomento e partecipi in gran numero.
Troppo spesso viene sottovalutato tale aspetto.
Spesso mi sento dire dalle persone "...tanto ormai non ci faccio più nulla...curvo sono e curvo rimango..." oppure "...basta stare un pò più diritti..." o ancora "...l'ortopedico mi ha consigliato di andare in piscina..." e altro ancora. Queste persone non hanno idea di quello che dicono e nemmeno di quello che significhi "DORSO CURVO", questo perchè gli ortopedici non spiegano l'importanza di questo aspetto della colonna, sottovalutando loro stessi per primi l'importanza di una buona ginnastica intesa come sana igiene di vita per prevenire tale incurvamento (se pensate che buona parte dei dottori fumano non sono un bell'esempio di salute...ovviamente questa è una mia opinione e tale rimane).
Partecipate numerosi! E comunque chi è interessato a saperne di più su questi argomenti mi contatti, sarò ben lieto di rispondere alle vostre domande per cercare di rimuovere alcuni dubbi o punti di domanda che avete in testa.
A presto.

Il piede piatto

"PIEDE PIATTO" è un'espressione clinica e NON DISGNOSTICA. Essa vuol dire soltanto che la volta plantare è appiattita, ma le cause di ciò possono essere molte. Non voglio dilungarmi su tali cause, anche perchè ritengo che non sia il luogo più adatto per parlarne.
Vorrei soffermarmi più che altro su altri aspetti.
Il piede piatto non si può ridurre soltanto ad un problema estetico, esso rappresenta invece e soprattutto, un danno funzionale, ossia mette in difficoltà il funzionamento del piede come organo di locomozione.
Purtroppo questo errore viene commesso da quasi tutti gli ortopedici e non solo: cioè valutano solo ed esclusivamente la forma e non la funzionalità del piede. Confondere un piede "debole" con un piede "deforme" è un errore gravissimo, vuol dire dare un indicazione chirurgica nei confronti di un piede che ha solo bisogno di rinforzarsi.
A conclusione di quanto detto fino ad ora voglio riportare alcune parole del Dott. Pecchioli:
"Il piede è un organo di funzione. Serve per camminare, correre, saltare, arrampicarsi.... e per stare in piedi: su due, su uno, sull'avampiede di uno, sulla punta di uno... e, se si è bravi, girarsi sopra come una ballerina. Per assolvere a tale funziona, il piede si avvale di una sensibilità raffinatissima, tanto che qualcuno l'ha scambiato per un organo di senso...come un occhio che serve per vedere, o un orecchio che serve per udire. Il piede non è un organo di forma e, per quanto brutto possa essere, può funzionare benissimo purchè le sue componenti siano integre. Nel suo approccio al piede, l'Ortopedico, deve sempre tenere fisso in mente che i piedi servono per la funzione che hanno: portare in giro il nostro corpo senza darlo a vedere."

Conferenza sul piede piatto

Ieri è stata fatta una conferenza sul piede piatto all'Istituto Duchenne tenuta dal Dott. Marco Pecchioli. Non c'era tantissima gente, circa una trentina di persone (a differenza di quella sulla scoliosi del 20 Febbraio dove erano presenti circa 60 persone), nonostante questo penso che i presenti siano riusciti a chiarirsi molte idee sull'argomento e questo era l'importante.
Perchè purtroppo se ne sente dire talmente tante in giro sul piede piatto, che poi la gente comune non sa più a chi credere. Tra fisioterapisti, osteopati, ortopedici, chirurghi, chinesiologhi, professori di educazione fisica e chi più ne ha più ne metta, ognuno dice la sua, creando alla fine una confusione tale che poi a rimetterci sono i bambini e i genitori dei bambini.
Parliamoci chiaro: il fatto che ognuno esprima il proprio parere è giusto, però bisognerebbe renderci conto che quando si ha a che fare con la salute delle persone, E IN PARTICOLARE DEI BAMBINI, dovremmo farci un esamino di coscienza e riflettere un pochino di più su quello che uno sta facendo.
Mi spiego meglio: se un genitore porta il proprio bambino da un ortopedico qualunque la cura che verrà proposta molto probabilmente sarà o la chirurgia o di mettere dei plantari o di fare della fisioterapia o di fare uno sport qualsiasi o di non fare nulla, ma mai o quasi mai della ginnastica correttiva. Ovviamente se per ginnastica correttiva s'intende far prendere al bambino le matite o le biglie con i piedi o camminare sull'esterno piede è meglio che non la facciano, perchè quel tipo di esercizi, per i muscoli che vengono messi in contrazione, LO FANNO VENIRE IL PIEDE PIATTO!
Purtroppo questi esercizi vengono proposti da tutti quelli che dicono di occuparsi del piede piatto. Questo perchè la maggior parte delle figure professionali elencate in precedenza non conoscono l'anatomia e la patologia.
Se poi ci mettiamo che i chirurghi operano perchè hanno interesse (economici) a operare, ecco che il risultato di tutto questo non può essere altro che una gran confusione.
Di tutto quello che dico mi assumo totalmente la responsabilità, sono pronto alle critiche e ai commenti, anche quelli più duri. Chi mi ha insegnato ha studiato una vita e sta studiando tutt'ora, quindi so cosa sto dicendo.
In seguito cercherò di spiegarmi meglio, in modo che chi legge capisca meglio cosa voglio dire e perchè il nostro gruppo di studio dell'Istituto Duchenne si distingue da tutti gli altri.
A presto.

Il mio lavoro...

Spiegare in poche parole di cosa si tratta il mio lavoro non è così semplice come si possa pensare. Proviamoci.
Qualcuno potrebbe pensare al classico professore di educazione fisica che dà il pallone ai ragazzi e poi si mette a leggere il giornale, oppure come il classico istruttore di palestra solo muscoli a caccia di nuove storie di cui vantarsi con gli amici. Bé, non è proprio così. Vi posso assicurare che ho studiato molto, stò studiando e dovrò studiare ancora tanto...praticamente per tutta la vita. E pensare che alle superiori ero uno che di certo non si ammazzava di studio per avere la media dell'otto..."non me ne poteva fregà de meno" come dicono a Roma, il minimo indispensabile, giusto per arrivare in fondo.
Quando mi iscrissi all'I.S.E.F. (attuale Scienze Motorie) onestamente non sapevo cosa avrei fatto di preciso: sapevo che entrare nella scuola sarebbe stato impossibile; entrare nel mondo dello sport come preparatore atletico non sarebbe stato così semplice; lavorare nel mondo delle palestre di fitness non è che mi entusiasmasse così tanto.
Perchè, parliamoci chiaro, questo era quello che offriva il mondo del lavoro ad un ragazzo che usciva dall'I.S.E.F.: agghiacciante! Se ci penso in questo momento dico: Andrea sei un bischero(come si dice a Pisa per indicare una persona poco sveglia), cosa pensi di fare dopo il Diploma? Perchè di Diploma si trattava a quel tempo. Fortunatamente in seguito alla riforma universitaria, passai a Scienze Motorie. Almeno su quel pezzo di carta che mi hanno dato c'è scritto Laurea e non Diploma. E' già qualcosa!
Purtroppo nonostante sia stato cambiato il nome da I.S.E.F. a Scienze Motorie, la situazione non è cambiata molto, anzi è peggiorata. Faccio qualche esempio: sono state tolte molte ore di attività pratica, addirittura in alcune Università non ce ne sono proprio(vedi Pisa); chi insegna spesso è stato messo lì solo per raccomandazione (qualcuno mi potrebbe dire dove sia la novità, in Italia funziona tutto o quasi così) o perchè ha vinto qualche medaglia in qualche disciplina sportiva. E cosa mi dovrebbe insegnare un ex campione sportivo?
Questa è la situazione in cui si trova nel 2010 l'Educazione Fisica in Italia. Totalmente allo sbando! Non si sà nemmeno che cosa sia l'Educazione Fisica, al punto di confonderla con lo Sport!
Fortunatamente nel 2004 ho conosciuto il Dott. Marco Pecchioli e ho inziato a frequentare l'Istituto Duchenne, l'unica Scuola Nazionale di Educazione Fisica in Italia.
Con lui ho capito cosa fosse l'Educazione Fisica, il ruolo importante che essa ha nella società, l'importanza del lavoro che dovrebbe svolgere il professore di Educazione Fisica nella scuola e al di fuori(vedi palestre private), mi ha insegnato a studiare, mi ha fatto "vedere" l'anatomia(nel vero senso della parola, attraverso i filmati fatti da lui in aula di dissezione ai tempi di quando era studente di medicina), mi ha dato i mezzi per poter lavorare in modo professionale. Oggi sono un suo collaboratore e Maestro di Ginnastica.
Mi occupo di tutto quelle patologie di interesse ortopedico(piedi piatti, scoliosi, mal di schiena, artrosi, dorso curvo...) le quali possono trarre beneficio dalla pratica costante di una buona ginnastica, intesa come sana igiene di vita, eseguita agli attrezzi dell'Educazione Fisica classica: spalliere, scala orizzontale, quadro svedese, pertiche, funi...
Un pò diverso da quello che uno potrebbe immaginare vero?

Ci sono persone.....

Ci sono persone che stanno sedute 8 ore al giorno davanti ad un computer, o altro.
Queste persone, per settimane, mesi, o anni, non esercitano le funzioni motorie per le quali il loro organismo è costruito.
Queste persone, dopo settimane, mesi, o anni di vita sedentaria, non sanno, o non pensano di doverne pagare le conseguenze.
Alcuni, per evitare ciò, pensano che basti strapazzarsi di domenica in una attività sportiva qualsiasi. Essi non sanno che il loro organismo pagherà poi lo scotto dell'impreparazione.
Altri, invece, pensano che sia opportuno andare a faticare e sbuffare sollevando pesi , o dimenarsi, in una palestra qualsiasi, con istruttori qualsiasi. Essi non sanno capacitarsi poi del peggioramento del loro mal di schiena, o dei dolori alle articolazioni.
Senza un costante aiuto da parte di insegnanti veramente qualificati e che ti possono guidare e consigliare in tutte le attività di cui il tuo fisico necessita, è difficile capire che la ginnastica non deve stancare, bensì ridare energia al tuo corpo e alla tua mente.
"L'EDUCAZIONE FISICA E' PER TUTTI E PER TUTTA LA VITA".
La vera educazione fisica serve per la vita, non affatica ma rigenera, deve compensare i danni della sedentarietà e da sola può mettere in condizione, poi, di affrontare con serenità qualsiasi attività sportiva fatta per svago e sano impego del tempo libero.

Marco Pecchioli